Più di 1.300 persone visitano Astral durante la sua missione "Educazione alla Libertà" nelle Isole Baleari
Dopo più di due settimane nelle Isole Baleari per una missione di educazione e sensibilizzazione nei porti delle Baleari, il veliero Astral è tornato nel porto di Badalona per prepararsi alla sua prossima missione umanitaria.
Durante il suo tour dei porti di Palma di Maiorca, Ibiza e Mahón, più di 1.300 persone, tra studenti di tutte le età (più di 800 studenti delle scuole primarie, secondarie e superiori) e cittadini, sono saliti a bordo della nostra barca a vela, nell'ambito del progetto pedagogico di Open Arms "Educazione alla Libertà", e in collaborazione con la Conselleria d'Afers Socials i Esports del Govern de les Illes Balears.
Durante gli incontri abbiamo affrontato i temi dell'empatia, del rispetto delle diversità, della tutela dei più vulnerabili, del riconoscimento della dignità e dei diritti umani. E abbiamo parlato con gli insegnanti delle 14 scuole che ci hanno visitato (9 di Maiorca, 3 di Ibiza e 2 di Minorca) per poter includere la nostra metodologia nelle loro classi.
Il 22 marzo, a Maiorca, inoltre ci ha fatto visita la Presidente del Governo delle Baleari, Francina Armengol, insieme all’Assessore agli Affari Sociali e lo Sport, Fina Santiago, che hanno sottolineato l'importanza di questo incontro per sensibilizzare i cittadini delle Baleari e, in particolar modo, gli studenti delle isole, sul fenomeno migratorio e i diritti umani nel Mediterraneo.
Abbiamo anche organizzato diverse giornate di porte aperte al pubblico e cicli di lettura per bambini, durante i quali abbiamo letto i libri della nostra collana “Storie alla deriva”.
L'esperienza di questi 17 giorni alle Isole Baleari è stata molto intensa, ma anche molto confortante e piena di speranza, e ci ha ribadito, ancora una volta, quanto l'educazione sia un pilastro fondamentale per costruire un mondo di pace, più giusto e sostenibile.
Dopo qualche giorno in porto per prepararsi alla prossima missione, Astral tornerà nel Mediterraneo centrale per una missione di osservazione, sorveglianza e denuncia, in quello stesso mare che è diventato la fossa comune più grande del pianeta, con almeno 576 persone annegate solo quest'anno.
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