Giugno 2022
Presentiamo ufficialmente l'Open Arms Uno a Barcellona, il suo porto base, alla presenza delle autorità e della cittadinanza. La nostra nuova nave ammiraglia trasporta a bordo 4 barche semirigide, ha 31 posti per l'equipaggio e un ospedale da 26 posti letto e ci aiuterà a salvare più persone in pericolo.
#EmergenzaUcraina Missione via mare
Il rimorchiatore Open Arms naviga attraverso il Mediterraneo e il Mar Nero e risale il Danubio per scaricare altre 100 tonnellate di cibo nella regione di Odessa, in Ucraina, in collaborazione con World Central Kitchen.
#EmergenzaUcraina Invio prodotti prima necessità
Inviamo 29 tir con oltre 350 tonnellate di prodotti essenziali per la popolazione civile ucraina colpita dal conflitto.
#EmergenzaUcraina Voli umanitari
Organizziamo corridoi aerei umanitari dalla Polonia verso Spagna, Italia e Argentina, in collaborazione con Solidaire.org. Abbiamo portato in salvo oltre 1.900 persone, per lo più donne con bambini e anziani, in fuga dalla guerra in Ucraina, e continueremo con altri voli umanitari.
Marzo - Giugno 2022
Diamo una risposta su più fronti all'emergenza in Ucraina.
Novembre 2021
Abbiamo dato il benvenuto alla nostra nova nave ammiraglia, "Open Arms Uno". L'imbarcazione è progettata appositamente per eseguir operazioni di salvataggio che coinvolgono fino a mille persone e per garantire alti standard di sicurezza in caso di soccorsi difficili.
Ottobre 2021
Esce nelle sale cinematografiche spagnole il film “Open Arms-La legge del mare” (Mediterráneo), sugli inizi della nostra organizzazione. Il film vince il Premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma.
Settembre 2021
Abbiamo fatto rotta verso il Mozambico con un volo umanitario con più di 33 tonnellate di alimenti a bordo, un contributo per mitigare la grave crisi umanitaria che sta colpendo numerose comunità del Paese africano.
Maggio 2021
La nostra missione COVID-19 decolla: inviamo 22 tonnellate di forniture mediche in India con un volo umanitario organizzato da Open Arms e dalla Fondazione Vicente Ferrer.
Settembre 2020
Ampliamo la nostra missione COVID-19 dando supporto nella prevenzione della trasmissione del virus tra i lavoratori impegnati nella raccolta della frutta nel comune di Calatayud (Zaragoza).
Agosto 2020
Dopo 7 mesi di riparazione e dopo aver indirizzato i nostri sforzi verso i nostri anziani durante l'emergenza sanitaria COVID-19, possiamo finalmente tornare alla nostra missione in mare.
Luglio 2020
Assistiamo e accompagniamo i lavoratori stagionali, impiegati nella raccolta della frutta, positivi al COVID-19 e che vivono situazioni di vulnerabilità.
Aprile 2020
Per far fronte all’emergenza sanitaria COVID-19, i nostri sforzi si rivolgono verso i più vulnerabili della pandemia, le persone anziane. Ci mettiamo al servizio della scienza per individuare un trattamento in grado di porre un freno al contagio, per proteggere il personale sanitario ed evitare ulteriori morti.
Marzo 2020
A causa dell’emergenza sanitaria, il nostro equipaggio rimane confinato in porto, mentre proseguono le riparazioni a bordo. L’astral rimane attraccata in un porto di Fuerteventura e la sua missione di monitoraggio dei flussi migratori viene temporaneamente sospesa.
Febbraio 2020
L’ultima tra le avarie obbliga la OPEN ARMS ad attraccare presso il porto di Burriana nei pressi di Castellón. Vengono valutate le dimensioni delle riparazioni e realizzati i lavori di manutenzione annuale.
Gennaio 2020
Dopo 47 anni di storia, 59.000 miglia percorse in due anni di missione umanitaria e oltre 6.000 persone soccorse, la OPEN ARMS non può più continuare a navigare a causa della gravità delle avarie.
Agosto 2019
Inizia la missione 65, la spedizione più complessa della storia di OPEN ARMS. 21 giorni bloccati da Salvini e dal suo Governo in cui ci viene vietato lo sbarco dei circa 100 naufraghi a bordo tratti in salvo in acque internazionali. Un’ordinanza della Procura ordina finalmente in extremis il loro sbarco sull’isola di Lampedusa, dopo oltre 20 giorni a poco più di 500 metri dalla costa. Salvini viene accusato di sequestro di persona da parte della Procura di Agrigento per aver impedito lo sbarco.
Luglio 2019
Torniamo nel Mar Mediterraneo.
Aprile 2019
Riusciamo ad abbandonare le acque territoriali per portare aiuti umanitari alle isole greche del Mar Egeo.
Gennaio 2019
La nostra imbarcazione OPEN ARMS viene trattenuta nel porto di Barcellona dal Governo spagnolo.
Dicembre 2018 - Gennaio 2019
Ci stabiliamo in Senegal e diamo il via al Progetto “Origine” nell’Africa occidentale. Ci occupiamo di fornire risorse, formazione e sensibilizzazione con il fine di valorizzare le comunità di origine e permettere loro di costruire alternative reali.
Settembre 2018
Compiamo tre anni con oltre 59.400 persone salvate grazie alle oltre 75.000 donazioni di persone come te.
Maggio 2018
Il Progetto Origine inizia a prendere forma e a muovere i primi passi in Ghana.
Marzo 2018
Veniamo minacciati di morte dai cosiddetti “soccorritori” della guardia costiera libica e, una volta raggiunte le coste sicule, la Procura di Catania dichiara il blocco della nostra imbarcazione. La OPEN ARMS viene trattenuta in porto italiano, l’ennesima dimostrazione di come le organizzazioni che proteggono le vite abbandonate nel Mediterraneo vengano criminalizzate.
Luglio 2017
Grazie alla donazione della vecchia OPEN ARMS, un rimorchiatore già fuori servizio, e in seguito a mesi di ristrutturazione, la nostra nave ammiraglia inizia la propria rotta nel Mediterraneo centrale.
Dicembre 2016
Facciamo ritorno nel Mediterraneo centrale a bordo della GOLFO AZZURRO, un peschereccio riconvertito e adibito al soccorso medico che ci consente di salvare 6.000 persone durante il primo semestre del 2017.
Giugno 2016
Ci viene donata Astral, un veliero con il quale salviamo 15.000 vite nei primi 4 mesi di attività.
Marzo 2016
Firma dell’accordo della vergogna tra Unione Europea e Turchia per porre fine alla rotta dei Balcani. Migliaia di persone vengono trasferite dai campi dell’isola di Lesbo e gli arrivi dei rifugiati diventano minimi.
Ottobre 2015
Grazie alle vostre donazioni, otteniamo due moto d’acqua per i salvataggi, giusto in tempo per affrontare il più grande naufragio della storia del Mar Egeo, quello del 28 di ottobre.
Settembre 2015
Raggiungiamo la costa settentrionale di Lesbo per trovarla totalmente sprovvista di organizzazioni umanitarie. Effettuiamo salvataggi direttamente in acqua, senza attrezzatura e spesso costretti ad utilizzare le stesse imbarcazioni precarie con cui i rifugiati raggiungono la costa.