Torniamo nel Mediterraneo
L’Open Arms, ammiraglia della nostra ONG, è salpato dal porto di Burriana, (Castellón), per dirigersi verso il Mediterraneo centrale, dopo più di 5 mesi di assenza dovuti, innanzitutto, al blocco amministrativo da parte delle autorità italiane e successivamente al tempo necessario per riparazioni e manutenzione obbligatori.
La più grande fossa comune del mondo
Nei prossimi giorni l'Open Arms raggiungerà le acque internazionali del Mediterraneo centrale. Un'area dove solo quest'anno sono annegate più di 1.300 persone, secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), cercando di raggiungere l'Europa ataverso la rotta migratoria più pericolosa al mondo.
Ecco perché torniamo. Proteggere la vita dei più vulnerabili e adempiere all'obbligo di qualsiasi nave o persona che attraversi vite in pericolo in mare. Ciò è previsto dal diritto del mare e dalle convenzioni internazionali.
Il nostro impegno è con la vita
Durante la scorsa estate il nostro veliero Astral ha realizzato varie missioni in mare con lo scopo di svolgere compiti di osservazione, sorveglianza e segnalazione. Durante queste missioni abbiamo soccorso più di 650 persone in difficoltà nei pressi del’’isola di Lampedusa, tra cui donne incinte, bambini e anche diversi neonati.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Sono passati 6 anni dagli inizi di Open Arms. Quell’esperienza cominciata nel 2015 con una squadra di bagnini volontari che volevano dare il loro contributo durante un’emergenza umanitaria si è trasformata in una potente risposta della società civile. Insieme siamo riusciti a salvare più di 62.000 vite in mare e a proteggere moltissime vite in difficoltà durante la pandemia di COVID-19. Tutto ciò è stato possibile grazie a persone come te che hanno deciso di entrare a far parte di questa grande famiglia. Ora più che mai, in questi tempi difficili, abbiamo bisogno del tuo supporto e del tuo aiuto per continuare a mantenere il nostro impegno: non lasciare nessuna vita allo deriva.