Open Arms assiste quasi un migliaio di persone in un Mediterraneo in piena emergenza umanitaria
Open Arms ha effettuato decine di operazioni di salvataggio nell'ultima settimana, in una situazione sempre più critica nel Mediterraneo centrale.
Dopo aver fatto sbarcare 73 persone nel porto di Napoli, l’Open Arms è salpato nuovamente il 27 luglio scorso per portare a termine la missione 102. Al nostro rimorchiatore si è aggiunto il veliero Astral, partito lunedì 31 luglio per una missione di sorveglianza, osservazione e denuncia.
Giovedì scorso l'equipaggio dell’Open Arms ha individuato e soccorso un'imbarcazione di legno molto precaria con a bordo 24 persone, tra cui 6 donne, 9 minori e un bambino di 3 anni. Abbiamo anche assistito a 2 casi di respingimento da parte della cosiddetta "guardia costiera" libica, che in precedenza ci aveva minacciato e cacciato dalla zona. Le autorità italiane ci hanno quindi assegnato Civitavecchia, a più di 3 giorni di navigazione, come porto di sbarco.
Durante il tragitto ci siamo imbattuti in una situazione realmente critica: centinaia di persone a bordo di numerose imbarcazioni in imminente pericolo di naufragio che ci chiedevano di essere soccorse.
Abbiamo risposto a più di 15 segnalazioni di imbarcazioni in difficoltà, paradossalmente sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana, portando in salvo sul nostro ponte un totale di 265 persone. La missione Open Arms 102 si conclude quindi con un totale di 777 persone assistite, con 9 operazioni di soccorso e 12 di assistenza alla Guardia Costiera italiana.
Dopo aver sbarcato nella notte di venerdì 70 persone nel porto di Lampedusa, il rimorchiatore Open Arms, con 195 persone a bordo, si è diretto verso Brindisi, nuovo porto di sbarco assegnato dalle autorità italiane, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, dove siamo sbarcati domenica scorsa.
Nel frattempo, nella notte tra mercoledì e giovedì, il nostro veliero Astral ha soccorso 2 piccole imbarcazioni metalliche, con un totale di 62 persone, tra cui alcune con gravi problemi sanitari e una donna in avanzato stato di gravidanza e travaglio, che abbiamo sbarcato a Lampedusa.
Astral è ripartito poi venerdì pomeriggio e, durante la notte, dopo 3 complicate operazioni di salvataggio di imbarcazioni in ferro che viaggiavano alla deriva, ha sbarcato a Lampedusa altre 136 persone, tra cui 35 donne -di cui una incinta- e 4 bambini.
LEGGI IL REPORT COMPLETO DELLA MISSIONE 103 DI ASTRAL
In totale, gli equipaggi di Astral e dell’Open Arms hanno assistito e soccorso 985 persone nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane.
Negli ultimi giorni abbiamo ritrovato anche piccoli barchini vuoti, senza poter sapere se le persone a bordo fossero state soccorse o meno. Un altro segnale della situazione sempre più critica nel Mediterraneo centrale.
Con pochissime risorse, ma tanta determinazione, finora abbiamo salvato più di 68.000 persone, ma il mare continua a inghiottire vite innocenti.
È quindi essenziale che le autorità italiane tornino ad assegnare porti di sbarco più vicini, in modo che sia possibile raggiungere la zona SAR il più rapidamente possibile, per proteggere vite umane e prevenire vittime innocenti.
Foto: Matias Chiofalo / Anna Surinyach