Namaka" dedica un numero speciale alla migrazione, alle diritti umani e all'empatia
Il num. 35 della famosa rivista per bambini è stato elaborato con la collaborazione speciale di Open Arms
Namaka pubblica un nuovo numero e lo fa affrontando un tema controverso, urgente e necessario con i bambini. La rivista numero 35 parla di persone che migrano e di un mondo più giusto in cui nessuno è costretto a rischiare la vita attraversando il mare.
Questo numero nasce dall'esperienza di Open Arms, la ONG la cui missione principale è proteggere in mare coloro che tentano di raggiungere l'Europa fuggendo da guerre, persecuzioni, povertà... Questa collaborazione è importante perché permette ad Open Arms e Namaka di fornire ai bambini gli strumenti adeguati per diventare consapevoli delle disuguaglianze e delle ingiustizie sociali che li circondano.
La rivista spiega alcune delle cause delle migrazioni, fa appello alla memoria storica, incoraggia l'empatia e tratta anche il dramma di tutte quelle persone che rischiano la vita cercando di attraversare il Mediterraneo. Invita a riflettere sulla maniera in cui accogliamo i nuovi arrivati e ci esorta a metterci nei panni delle persone che migrano. Questo nuovo numero tratta anche delle disuguaglianze e di come condizionano l'esistenza di tante persone nel mondo. Ma, soprattutto, vuole essere un inno alla speranza e alla partecipazione attiva e celebrare l’abnegazione di tutte quelle persone che, a braccia aperte, aiutano e denunciano le ingiustizie. Il numero 35 di Namaka pone domande alle quali a volte è difficile rispondere, ma che, come società, è indispensabile farsi.
Namaka è stata elaborata grazie al contributo di Open Arms e soprattutto della sua coordinatrice pedagogica, Ángeles Schjaer, che fa questa riflessione: «Finché continueremo a costruire muri e proteggere i confini invece di proteggere gli esseri umani, continueremo a vivere in un mondo ingiusto. Dovremmo costruire più ponti e meno muri! Con questo progetto, ciò che vogliamo è avere un mondo più giusto e più comprensivo con tutte le persone, da qualunque parte provengano. Con “Educazione alla Libertà” apriamo le braccia, ma anche il cuore e la mente, per poter essere responsabili e onesti. Dobbiamo recuperare la memoria storica e pensare che viviamo in un Paese [la Spagna] da cui, qualche anno fa, tante persone emigrarono e fuggivano da una guerra e noi abbiamo avuto la fortuna di essere accolti dall'altra parte del mare e l'opportunità di ricominciare».
«Questa rivista è un regalo per tutte quelle famiglie e scuole che si impegnano per offrire ai bambini contenuti che affrontano temi così importanti. In Namaka crediamo che la consapevolezza e l'informazione siano essenziali fin dalla tenera età, affinché i nostri figli sviluppino la capacità di decisione e azione. Per questo offriamo sempre proposte che incoraggiano l'attivismo, con l'obiettivo di far riflettere e cercare soluzioni alle sfide attuali”, aggiunge Sara Molina, curatrice della testata.
Il 15 febbraio, la curatrice della rivista Namaka, Sara Molina, e Ángeles Schjaer, coordinatrice pedagogica di Open Arms, hanno presentato insieme questo numero speciale in un video in diretta sul canale IG di Namaka.
Inoltre, Ángeles Schjaer ha anche parlato con Sara Molina nel podcast “Fora tabú!”, rivolto al personale docente, in cui la curatrice della rivista Namaka parla di questioni controverse che devono essere affrontate in classe. In questo capitolo, Schjaer ha presentato il progetto "Educazione per la LIbertà", che Open Arms realizza nelle scuole e negli istituti superiori, per sensibilizzare su migrazione, empatia e diritti umani.